3 parte
Vogliamo riproporre un documento, redatto nel "lontano" 2006.
L'Autore Dr. Hermann Fischer, fondatore della Ditta AURO tedesca, leader
mondiale nella produzione di finiture naturali per la casa, pone
diversi quesiti sulla materia.......
da leggere con attenzione!!!
Torniamo
ad automobili senza Catalizzatore ?
La
discussione attuale ha assunto ancora altre forme strane. Ad esempio,
nel corso della discussione anti-nano (mirata comunque su un
bersaglio sbagliato) vi è stato il maldestro tentativo di denigrare
l'azione di pulizia dell'aria domestica delle pittura ad efficace
azione foto-catalitica (come AURO Pittura Fotocatalitica – Bianco
Fresco n°328), volendo attribuirgli un significato negativo.
L'argomentazione,
poco accettabile sotto il profilo scientifico, persegue le seguenti
argomentazioni dall’insolita logica: poiché l'azione di pulizia
dell'aria domestica mediante la pittura murale avviene con
degradazione catalitica di inquinanti situati sulla superficie, ecco
che si produrrebbero pericolose sostanze degradate.
Seguendo
la stessa logica, gli autori dovrebbero esigere che i convertitori
catalitici siano rimossi da tutti i veicoli moderni e che quindi si
torni indietro all'aria carica di smog urbano degli anni 1970. Un
moderno convertitore di scarico in pratica lavora così: degrada le
sostanze inquinanti dei gas di scarico (specialmente idrocarburi
incombusti della benzina) attraverso un’azione catalitica sulla
superficie del convertitore - producendo così residui degradati, e
questo è lo scopo finale. Quindi, come è comprensibile e
verificabile da ognuno, questi prodotti di degradazione sono
completamente sicuri e in ogni caso, sono decisamente meno pericolosi
degli stessi inquinanti cataliticamente degradati.
Nella
logica di questo principio, prodotti come la Pittura Fotocatalitica –
Bianco Fresco AURO danno (seppur piccolo) un contributo alla
decomposizione dello smog indoor.
Per
ironia della sorte, inoltre, queste pitture murali sono in grado di
degradare, in linea di principio, anche quelle molecole di solvente
che derivano dallo spirito di petrolio o isoalifati che sono ancora
contenute in numerosi prodotti dei nostri concorrenti, nonostante i
limiti severi imposti dall'ordinanza sui solventi che è entrata in
vigore dal 1 ° gennaio 2007. Spesso questi solventi sono presenti in
concentrazioni molto elevate vicine all’ 80% e più (i limiti
saranno presto abbassati e sarà consentito un limite max del 30% o,
in caso di prodotti a base di acqua, del 13%), e che, curiosamente,
si verificano anche per alcuni prodotti di coloro che sembrano essere
contrari alla degradazione catalitica degli inquinanti sulle
superfici murali.
Per
farla breve: abbiamo un problema di perizia tecnica e competenza nel
nostro settore. L'impegno ecologico e/o gli obiettivi di mercato
della maggior parte delle persone che detengono una posizione di
leadership responsabile tra i produttori esistenti di Pitture
naturali è indiscutibile e merita il massimo rispetto e
riconoscimento.
Il
quadro assume un aspetto diverso se si considera la formazione
tecnico-scientifica e la competenza: qui, ci sono palesi carenze che
hanno molto spesso consentito l’utilizzo di ingredienti molto dubbi
nel settore delle vernici naturali, causati dalla assoluta ignoranza.
D'altra
parte, come è noto, AURO è una società guidata da persone di
indubbia competenza scientifica, dai giorni della fondazione fino ad
oggi. Un piccolo dettaglio da menzionare di sfuggita: la Tesi di
Dottorato del fondatore di AURO era incentrata sulla degradazione
catalitica dei gas su superfici solide, focalizzata esattamente sullo
stesso principio di azione della nostra Pittura Fotocatalitica –
Bianco Fresco ... non c'è nulla che vale come l'esperienza,
specialmente se confrontata con le poche semplici domande di ricerca
sui motori Internet.
AURO
è forse attualmente l'unico produttore di vernici naturali che ha
successo in Germania e in Europa, con tassi di crescita a due cifre,
mentre un gran numero di suoi concorrenti hanno dovuto affrontare
grandi difficoltà per diverso tempo, dovendo concretamente
riflettere sulla vendita delle loro attività o semplicemente
nasconderne i problemi.
Invece
di cercare le ragioni di questo sviluppo negativo all'interno delle
proprie erronee scelte strategiche (troppo tardi o addirittura fuori
tempo per rispettare la nuova Ordinanza sui Solventi, assenza di
investimenti in ricerca, sviluppo privo di innovazioni, aggrappo
disperato agli ingredienti petrolchimici, etc. ) cercano la salvezza
rovesciando i propri fallimenti sui loro concorrenti di maggior
successo.
Questo
è psicologicamente comprensibile, ma non necessariamente
ragionevole.
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Dr.
Hermann Fischer, 2006
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