Vogliamo riproporre un documento, redatto nel "lontano" 2006.
L'Autore Dr. Hermann Fischer, fondatore della Ditta AURO tedesca, leader mondiale nella produzione di finiture naturali per la casa, pone diversi quesiti sulla materia.......
da leggere con attenzione!!!
AURO
e “Nano”
Una
premessa doverosa: nessuno sarà in grado di superare AURO quando si
tratta di scetticismo e critica su qualsiasi argomento riferito a se
stesso come "nano".
Innanzitutto,
questo vale per l'uso inflazionistico dei termini "nanotecnologie"
o "nanoproduct", specie quando utilizzati senza limiti come
sinonimi di "moderno" e "progresso".
Infatti,
consideriamo molto problematica la produzione e l'applicazione di
particelle i cui diametri sono dell'ordine di uno o pochi nanometri
(= 1 milionesimo di millimetro) e che vengono a
contatto diretto con il corpo (attraverso tessuti, cosmetici, spray
etc.). Noi siamo completamente d'accordo, in questo senso, con quelle
persone che attualmente lanciano campagne e-mail contro
nanoprodotti, anche se lo fanno a causa di motivi completamente
diversi, cioè con chiara evidenza di concorrenza.
1. Essendo
tali particelle di dimensioni estremamente ridotte da essere
verosimilmente definite reali nanoparticelle, tanto da essere
difficilmente intercettabili dalle barriere che si sono sviluppate
nel corso dell'evoluzione per fornire protezione contro corpi
estranei (membrane cellulari, cilia, barriere capillari, etc.). Si
comportano come i gas nel volume dell'aria inalata e come tali
penetrano nelle regioni più profonde dei polmoni. Quando vengono
applicate sulla pelle o nel sangue quasi si comportano come principi
attivi solubili o riassorbibili.
2. Le
nanoparticelle reali, cioè tali da avere una dimensione che varia da
uno a diversi nanometri possiedono proprietà fisiche completamente
differenti rispetto al materiale originale di cui sono fatte o a cui
assomigliano da un punto di vista puramente chimico. Ciò significa
che una sostanza altrimenti innocua nel suo stato di "grande
dimensione" può essere trasformata in una sostanza problematica
mediante la sua frammentazione giù nella vera nano-gamma.
3. Dal
momento che recentemente è diventato possibile realizzare prodotti
con una ristretta scala granulometrica che va da circa 1 a 5
nanometri, e dal momento che tali particelle nano-piccole non sono
praticamente presenti in natura in tali granulometrie, non abbiamo
alcuna esperienza o informazione sugli effetti che i prodotti
contenenti esclusivamente, o quasi completamente, tali sostanze
possono provocare nel tempo. Questo è lo stesso concetto con il
quale abbiamo sempre lottato contro i solventi sintetici come i
composti isoalifatici, o i pigmenti organici sintetici come coloranti
azoici. (Stranamente, oggi incontriamo tra questi "combattenti
anti-nano" persone che hanno applicato tali sostanze senza
scrupoli, e alcuni di loro ancora continuano a farlo).
1. Un
gran numero di prodotti che vengono pubblicizzati con l’ovvio
utilizzo del termine di tendenza "nano" non possiede alcuna
proprietà di sorta che possa essere associata alle nanoparticelle
reali. I consumatori sono portati a credere ad una associazione
(purtroppo ancora efficace) che non potrà reggere ad un esame più
approfondito.
2.
Il termine "nano" è spesso usato per indicare prodotti
contenenti particelle di dimensioni relativamente piccole (circa.
20-100 nanometri = 0,002-0,1 micrometri): tuttavia, le loro proprietà
corrispondono per lo più a quelle delle particelle più grandi della
gamma micrometrica e possiedono solo una grande superficie specifica.
Non è presente alcun effetto o particolare proprietà legata alla
presenza delle nano-dimensioni - ma fa bella mostra di se
sull’etichetta.
3. Purtroppo,
le Istituzioni che dovrebbero approfondire la conoscenza e che invece
cercano profitto dal dibattito “nano” in corso, sono coinvolte in
questa confusione concettuale. In pratica, qualsiasi dimensione,
indipendentemente dalla sua misura effettiva, può essere nobilitata
riportando in nanometri le sue misure, sfruttando così l'elegante
prefisso "nano"; un granello di sabbia sarà quindi in
possesso di 10.000 nanometri, ma una comune particella di pigmento di
100 nanometri sarà quindi trasformata in una "nanoparticella".
-
"Nano" è spesso solo un marchio di moda che viene associato a prodotti molto comuni (e spesso poco innovativi) - ed in terza battuta a "benessere" (che fino a poco tempo, si associava con "feng-shui" - la cosa principale è che i potenziali clienti abbiano familiarità con i termini di moda prodotti dal marketing e amplificati dai mass media).
Si
tratta di tendenze e deviazioni in cui AURO non è mai stata
coinvolta, come ben sappiamo.
segue....
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