Un altro documento, redatto nel "lontano" 2007.
L'Autore Dr. Hermann Fischer, fondatore della Ditta AURO tedesca, leader
mondiale nella produzione di finiture naturali per la casa, pone
diversi quesiti sul termine stra-abusato di SOSTENIBILITA'.......
La
riscoperta di materie prime naturali
Negli ultimi decenni si è
assistito ad una brillante riscoperta delle materie prime naturali,
sia a causa dei problemi legati alla petrolchimica sopra accennati,
che per la crescente presa di coscienza sui temi della sostenibilità
chimica, che hanno portato in evidenza quelle sostanze rinnovabili
come basi di approvvigionamento sostenibile orientato al futuro, per
tutti i prodotti di uso quotidiano.
Questo argomento non è né
ideologicamente motivato né nostalgico o semplicemente alla moda. Si
tratta piuttosto di un nuovo fondamentale allineamento nell'uso di
materiali, cui ha molto contribuito la ricerca finalizzata ed il
lavoro educativo di AURO e dei suoi Fondatori. Dopo una prima fase di
ignoranza e di diretta ostilità, la chimica a base di materie prime
rinnovabili è diventata un tema centrale nella ricerca della
sostenibilità ed è in costante crescita il numero di prodotti
innovativi.
I
Materiali Naturali di origine vegetale come base della chimica per
risolvere i problemi connessi alla petrolchimica:
- I materiali naturali sono
rinnovabili e quindi consentono il loro utilizzo senza limitazioni
nel tempo;
- Nascono e decadono in un
ciclo materiale naturale perfetto e quindi non creano problemi di
accumulo di rifiuti o di persistenza nell’ambiente;
- La loro sintesi all'interno
dello stabilimento produttivo è realizzata con energia solare e non
consuma risorse fossili o energia nucleare;
- La produzione decentrata di
materie prime naturali in tutte le parti del mondo evita
concentrazioni locali molto negative di impianti chimici
centralizzati convenzionali;
- Per la loro sintesi non sono
necessari pericolosi co-reagenti, e non rimane nessun rifiuto
pericoloso o difficilmente degradabile;
- La biodiversità con la sua
abbondanza di forme chimiche, rende disponibile la formazione di una
grande varietà di materie prime di origine vegetale;
- La fotosintesi si prende
carico in modo preponderante, a livello energetico e strutturale,
nella produzione di materie prime di base di origine vegetale;
- Infine, questi materiali
hanno una funzionalità chimica ricca e diversificata che, combinata
con la diversità dei materiali disponibili, li rende utilizzabili
immediatamente o solo con poche modifiche.
Molti di questi vantaggi sono
funzionali nella chimica moderna, anche per le materie prime a base
minerale. Pur non essendo di per sé rinnovabili, possono essere
utilizzate in prodotti di uso quotidiano, senza una loro profonda
trasformazione chimica.
Materiali
naturali e necessità conflittuali di raffinatezza e denaturazione
Uno dei fattori chiave sul
ruolo che i materiali naturali di origine vegetale giocheranno nei
prossimi anni sta nella grande varietà della flora a livello
mondiale. A differenza della materia prima petrolio, piuttosto
uniforme, i materiali vegetali offrono un intero universo di qualità
e funzioni chimiche e tecniche da utilizzare in particolare nella
realizzazione non solo di prodotti di uso quotidiano, ma anche di
veri e propri "prodotti bio high-tech", ad esempio
materiali leggeri ad alta resistenza grazie al rinforzo con fibre
vegetali.
Questa ampia gamma di materiali
permette di abbandonare sostanzialmente i profondi cambiamenti alla
struttura chimica dei materiali vegetali di base.
Di norma, un materiale di base
con gli attributi necessari per la funzione desiderata si può
trovare tra le innumerevoli sostanze vegetali ed essere utilizzato
direttamente dopo processi preparatori come separazione,
distillazione o estrazione.
Tuttavia, questa infinita, in
teoria, fonte di sostanze è limitata a volte dalla effettiva
disponibilità o dal prezzo. Il materiale ideale può essere
disponibile solo in quantità al momento molto piccole con la
conseguenza di prezzi che renderebbero qualsiasi prodotto finito non
commerciabile, fuori mercato.
In questi casi può avere senso
utilizzare una materia prima naturale con una maggiore disponibilità
e modificare delicatamente la sua struttura chimica di base in modo
da garantire le caratteristiche richieste e, allo stesso tempo,
proporla ad un prezzo ragionevole.
Naturalmente,
per questo tipo di modifiche, occorre applicare l’imperativo
fondamentale della minimizzazione. I principi "dolce
chimica"
richiedono che il livello di interferenza, l'apporto di energia, la
tossicità delle sostanze chimiche utilizzate, così come i
sottoprodotti risultanti nei rifiuti siano
mantenute al livello più basso possibile.
Inoltre, ci deve essere un
rapporto favorevole tra il grado di modifica e l'effetto
sostenibilità. Ecologicamente, può avere senso utilizzare una
piccola quantità di un materiale naturale fortemente modificato se
questo comporta un grande vantaggio per quanto riguarda la
Sostenibilità (ad esempio il completo abbandono di solventi) o se
questo consente, in primo luogo, l'uso di grande quantità di
materiali vegetali non affatto modificati o solo leggermente
modificati (per esempio piccole quantità di agenti essiccanti
minerale in vernici a base di olii vegetali).
Pertanto, una scelta di materie
prime in conformità con i fattori di sostenibilità non segue schemi
in bianco e nero, ma equilibra accuratamente ogni circostanza
ecologica e tecnologica al fine di ottimizzare gli effetti di
sostenibilità.
La Vernice per Velatura AURO
n°160 è un ottimo esempio di efficienza di questo processo di
ottimizzazione: si è prodotta una Vernice con una qualità
tecnologica senza pari (Vincitrice di numerosi Test), esente da
solventi e prodotta sulla base di puri leganti vegetali.
Qui di seguito troverete una
tabella che evidenzia diversi gradi di modificazione (o
denaturazione). Il confronto col cibo è stato scelto per una
migliore comprensione di questa graduazione.
segue....
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