sabato 20 settembre 2014

Pubblicita ingannevoli 5 - La parte dei tecnici

Mentre negli anni '80 e '90 il concetto di involucro come terza pelle (dopo la propria epidermide e gli indumenti indossati) stava riuscendo ad avere uno spazio sempre più importante, diversi tecnici, forse per superficialità o anche per scarsa preparazione (in particolare sui materiali da costruzione) o altro, hanno iniziato una folle corsa di avvicinamento ai canoni imposti da CasaClima: efficienza energetica a tutti i costi, ottenuta sigillando l'involucro il più possibile.
Ovviamente l'evidente problema della quaità dell'aria indoor veniva risolto con la ventilazione meccanica controllata VMC.

E qui sorge subito un "piccolo" problema di marketing: se è vero che un cappotto per esempio in EPS o altro materiale sintetico arriva a costare mediamente la META' di un cappotto in sughero, qualcuno tenta mai di avvisare la committenza che il risparmio è solo fittizio, in quanto bisogna aggiungere la Fattura dell'impianto di ventilazione, senza il quale o muffe o niente comfort indoor?

E poi, i costi di gestione e una attenta manutenzione, per evitare il proliferare di flore batteriche all'interno delle tubazioni/filtri, perchè non vengono mai menzionati nel confronto fra cappotti, sintetico vs naturale?

Certo, il risparmio è ovviamente un parametro importante ma così oltre a non risparmiare affatto, la qualità dell'aria indoor è sempre appesa ad un filo, molto sottile.

Di questo, purtroppo, la maggior parte dei tecnici non ne tiene affatto conto, inseguendo la chimera del risparmio economico prima che energetico: eppure è ormai consolidato dalla Letteratura Scientifica in merito che l'aria indoor è più inquinata dell'aria outdoor (Sindrome dell'Edificio Malato - dagli anni '50 una certezza)   

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