domenica 22 novembre 2015

In superficie.....ancora con disprezzo della salute!!

Qualche tempo fa, ricevendo la richiesta per un preventivo in un lavoro pubblico (si trattava della Scuola Materna di Santa Sofia in provincia di Forlì-Cesena), rimasi piacevolmente sorpreso dal fatto che le indicazioni su alcuni tipi di adesivi AURO (nello specifico per linoleum e piastrelle), perfettamente naturali, date anni prima al progettista, avevano trovato riscontro.

Ovviamente si tratta di un lavoro pubblico dove la qualità è sempre messa in secondo piano a fronte delle disponibilità economiche dell'Ente che commissiona, che verifica già nella Gara d'Appalto, che mette in discussione con la Direzione Lavori (e, per brevità, evito altri passaggi), per cui un progetto pensato in un modo finisce quasi sempre per essere stravolto.

L'impresa, ovviamente per maggiore risparmio (o maggiore utile, se preferite), aveva proposto adesivi sintetici di dubbia salubrità: a questo punto la Direzione Lavori avrebbe potuto IMPORRE la scelta (visto anche che Direttore Lavori e Progettista erano la stessa persona....) ma, invece, con estrema superficialità soprattutto nella finalità di utilizzo della struttura da parte di minori di 3-5 anni (che bisognerebbe sempre e comunque tutelare), si piega alle proposte dell'impresa.

E' curioso come l'impresa si sia aggiudicata un appalto dove erano descritti perfettamente i prodotti AURO da utilizzare ma, nell'evidenza dei fatti, non ha neanche cercato questi prodotti avendo come la certezza di poter utilizzare alternative a proprio piacimento (o piacimento della tasca....).

Casi come il triste disastro di San Giuliano di Puglia dove dovevano essere utilizzati ferri di un certo diametro ma si è accertato che ne furono utilizzati di diametro ben inferiore (con questo non si sostiene che la scuola avrebbe retto alle scosse telluriche ma, forse, non sarebbe stata distrutta in quel modo) hanno fatto vedere che, al momento delle assunzioni di responsabilità, nesuno avrebbe pagato dovrebbero farci solo riflettere.

Meditate gente....  

sabato 31 ottobre 2015

In superficie....

Troppe volte negli ultimi anni e specialmente motivate dal periodo di crisi economico/finanziario, mi è capitato di confrontare prodotti per l'edilizia solo per il prezzo.

Pur sforzandomi di spiegare differenze, qualità delle materie prime, benessere negli ambienti dove viviamo, etc. mi sono trovato a considerazioni quali "...tanto sono uguali...", "...perchè devono costare di più...", "....tanto, anche se in casa si stesse bene, fuori si respira un'aria malsana...", etc...

Comprendo che le motivazioni economiche sono decisamente forti ma, se non si cedesse al primo impatto al diktat del consumismo "...lo voglio, non importa come è o come è fatto, devo averlo anche io....", si potrebbero fare scelte più salutari, più rispettose dell'ambiente e, non ultimo, dei posti di lavoro.

Pensando per esempio alla filiera della passata di pomodoro che si trova nella GDO, dal costo medio di € 1,00 (e anche meno....) per lattina da 0,5 ltr e dall'aspetto superficiale simile a tante altre, mi verrebbe da considerare che all'agricoltore di quel 1 Euro arriverà forse 10 centesimi, il resto viene fagocitato dalla filiera, che è senza dubbio improduttiva pur se voracissima: a quel punto l'agricoltore, per riuscire a sopravvivere, è costretto a peggiorare la qualità del prodotto, a sottopagare/sfruttare la forza lavoro (con conseguente immissione, di fatto obbligata, di forza lavoro extra comunitaria, con tutto il rispetto per queste persone e delle loro storie personali) e altro.
Della qualità del prodotto finale, alla filiera interessa il giusto visto che le normative sono fatte dietro pressioni lobbistiche ma potremmo essere NOI CONSUMATORI ad invertire questo trend: magari, qualche piccola rinuncia, potrebbe portarci al produttore bio, che magari costerà anche di più ma che, in coscienza, cerca di produrre con materia prima sana.
E, tutto questo, porterebbe ad una redditività diversa che consentirebbe di assumere anche i nostri giovani, pagandoli in misura adeguata e alla tenuta dei piccoli negozianti, realmente vicini ai loro clienti.

Le lobby cercano di fare il loro gioco (sempre più sporco, purtroppo...) ma siamo sempre noi, ovvero IL MERCATO, a poter fare la differenza!!!

Meditate gente.... 

venerdì 16 ottobre 2015

Qualcosa sul.....marketing

Il fatto:

parlando con un Cliente, ci mettiamo a confrontare, per intervenire sull'efficienza energetica del suo immobile (un albergo in Romagna), un cappotto in EPS ed un cappotto in SUGHERO Naturale senza colle.

Potenza del marketing (con la emme minuscola): il Cappotto con EPS costa circa il 35%-40% in meno del Cappotto in Sughero Naturale senza colle e questo si traduce, date le superfici da realizzare, in una differenza di circa € 35.000-40.000.

Certo, la cifra in assoluto ma anche in relativo, è importante.....peccato che il marketing (sempre quello con la emme minuscola...) si dimentica qualche dettaglio fondamentale:
- il Cliente, se non installerà un impianto di VMC (Ventilazione Meccanica Controllata), si ritroverà quasi immediatamente a dover combattere con le MUFFE!
- se, proseguendo secondo le indicazioni di CasaClima, sostituisse anche gli infissi, sigillando perfettamente tutto l'immobile, la tenzone contro le MUFFE sarà ancora più ardua;
- tra 5-7 anni l'EPS inizierà a degradarsi, perdendo quel piccolo vantaggio prestazionale odierno (vantaggio tutto di laboratorio, diverso da quello che si potrebbe misurare una volta posato...) ed il Cliente inizierebbe piano piano a dover spendere per riscaldare/raffrescare somme non previste.
- un Cappotto in SUGHERO Naturale senza colle non si degrada, non perde efficienza e, se deve essere smaltito (in caso di demolizione dell'immobile, per esmpio), non ha alcun impatto ambientale!!

Tutto ciò premesso, Vi lascio con una piccola considerazione: l'albergo ha circa 50 stanze e con una differenza di € 35.000-40.000 la VMC si installerebbe forse solo per 10 di queste....ed il resto??

Il marketing (sempre quello con la emme minuscola) serve per truccare la realtà ed illudere clienti ignari, il tutto facendogli spendere soldi non recuperabili.... 

Meditate gente....

giovedì 8 ottobre 2015

L'assenza delle Associazioni Consumatori.....Italiane

La scorsa settimana sono stato contattato da un produttore di pavimentazioni/accessori in cotto fatto a mano del centro Italia.

Già da come si era presentato, non mi aveva trasmesso una buona sensazione:
"....Salve , a seguito di numerose richieste di trattamenti BIO del nostro cotto siamo a chiedervi un contatto o visita vs commerciale...."

Come un deja vu mi venne in mente subito la risposta avuta, circa 20 anni fa, dall'amministratore di una delle più grandi Aziende produttrici di bare (sempre nel Centro Italia) che, nonostante la Direttiva CEE imponesse che "tutto ciò che viene interrato, dovrà essere 100% biodegradabile, sicuro", mi rispose: "....quando saremo obbligati, ci adegueremo....fino ad allora continueremo ad adoperare vernici acriliche perchè le paghiamo di meno...".

Infatti, la ricerca BIO di questo produttore di cotto era solo quella di una Certificazione del prodotto di finitura che spostasse la responsabilità sul produttore della finitura medesima, senza curarsi della fondatezza/veridicità di un tale importante attestato/riconoscimento.
In aggiunta, la pretesa di ricevere a titolo gratuito tutti i "campioni" per effettuare le sue prove.

Sappiamo che in Italia è consentito fondare una Associazione Culturale al solo scopo di garantire Certificati alle Aziende Socie e questo nella totale, colpevole assenza delle Associazioni dei Consumatori, tutte quante.

Meditate, gente....

domenica 4 ottobre 2015

Qualcosa sulle Associazioni Consumatori....Italiane - 2

Nel post precedente ho fatto notare la posizione di Altroconsumo riguardo l'agroalimentare bio: in sostanza non sottolinea alcuna differenza degna di nota con gli alimenti "comuni" e quindi evita di suggerire di preferire uno rispetto l'altro.

Nel numero della rivista successivo, il Direttore fa notare come questa sia stata una "provocazione" e che il polverone sollevato non fa altro che bene ad entrambe le parti ma soprattutto al consumatore: curiosa posizione per chi nega ci siano problemi nei materiali edili e nella composizione di tanti/troppi alimenti spacciati come ultra-controllati. 

Una indagine di Nadia Toffa (il link è il seguente http://www.iene.mediaset.it/puntate/2015/03/05/toffa-con-una-dieta-ci-si-puo-disintossicare-dai-metalli-pesanti-_9279.shtml, non so se funziona...) delle Iene riguardante uno studio pilota per migliorare/salvaguardare la salute degli abitanti della Terra dei Fuochi (oramai non più provincia di Caserta, in quanto, purtroppo, così meglio conosciuta), ha potuto evidenziare come l'utilizzo di cibi sani e provenienti da agricoltura bio ha fatto abbattere se non eliminare completamente i metalli pesanti da cui le persone che si sono sottoposte a questo regime alimentare erano intossicati.

La scienza ufficiale, pur riconoscendo che l'intossicazione da metalli pesanti è causa/concausa di gravi patologie, nonostante gli effettivi benefici, anche e non solo ponderali, di tutte le persone coinvolte, si mantiene su posizioni quasi di distacco se non di scetticismo: certo, se solo cambiando/migliorando il proprio regime alimentare si risolvono diverse situazioni, come faranno a vendere tanti di quei farmaci che arricchiscono solo gli operatori della Sanità e le Multinazionali?

I casi (vedi anche il protocollo Di Bella, ad esempio) sono purtroppo tanti: quando ci diamo una svegliata, noi cittadini?

Meditate, gente....

domenica 20 settembre 2015

Qualcosa sulle Associazioni Consumatori....Italiane

Nell'ultimo numero di Altroconsumo ho potuto leggere una disanima circa le qualità dei prodotti alimentari bio confrontati con quelli normalmente prodotti con pesticidi, erbicidi, etc. 

A parte il fatto che l'inquinamento da metalli pesanti, da sostanze chimiche gassose e non, etc. è talmente diffuso che è estremamente faticoso mantenere una coerenza per tanti produttori bio, lo sforzo da loro profuso nel mantenere costante qualità e procedure non può essere vanificato da un generico "....in definitiva non si può affermare che i principi nutrizionali degli alimenti bio siano, per qualità e quantità, superiori a quelli dell'agricoltura che fa uso di pesticidi, diserbanti, etc...., per cui comprare bio oppure no non fa assolutamente la differenza....".

La conclusione è abbastanza imbarazzante e preoccupante: non si fa alcuna menzione del complesso di patologie ascrivibili alle varie sostanze chimiche presenti nel suolo e negli alimenti (quando si vuole cercarle...) nè si cerca di analizzare prodotti realmente bio (che la COOP oppure AUCHAN oppure etc. producano bio è quanto meno dubbio).

D'altra parte, anche nel caso di una Pittura presunta naturale (e questo è un caso capitato a me personalmente...), ALTROCONSUMO terminava che non era il caso di intervenire con il Garante della Concorrenza per pubblicità ingannevole in quanto secondo il suo Ufficio Tecnico i componenti della Pittura sono tutti naturali.

Alcune considerazioni:
- ad una richiesta di documento scritto da parte dell'Ufficio Tecnico di ALTROCONSUMO è stato risposto che non era nelle loro procedure: d'altra parte se lo stesso Produttore della Pittura dichiara la presenza di componenti derivati da sintesi petrolchimica (e di dubbia tossicità), è difficile dichiarare per iscritto il contrario;
- Il Garante della Concorrenza (che dovrebbe tutelare la salute dei cittadini), dopo 8 mail via PEC, non ha prodotto alcuna risposta né numero di protocollo: ma la PEC non doveva essere una linea diretta con le Istituzioni, oppure vale solo se ci inviano Ingiunzioni di Pagamento, Cartelle Esattoriali, etc????.
- quasi tutte le Associazioni dei Consumatori italiane, a differenza di quelle tedesche, svizzere, austriache, francesi, etc. sono un prolungamento di un certo sistema e non hanno la benchè minima libertà di azione, di pensiero e di critica, se non su argomenti di contorno...

A questo, se si aggiunge che i vari Sindacati dei lavoratori sostengono le altre Associazioni dei Consumatori, sarà difficile provare a capire come tutelare la nostra Salute, le nostre Abitazioni, i nostri figli....

Meditate, gente....  


martedì 11 agosto 2015

Terre dei Fuochi - un problema di tutti

Da diverso tempo, purtroppo, le cronache riportano le tristi vicende della Terra dei Fuochi, un'estesa zona della parte nord-occidentale della provincia di Caserta, compresa grosso modo tra Capua ed il mare (per tacere di "Terre" simili nell'alto Foggiano e nel Potentino....).

Le immagini delle varie testate telegiornalistiche mostrano roghi, fumi intensi (neri e non solo...), discariche a cielo aperto e tutti gli inviati (così come quelli della carta stampata) descrivono odori (n.d.r. puzza) insostenibili, così come coltivazioni ed abitazioni a stretto contatto delle discariche.

A questo scenario, descritto con frasi roboanti "girone dantesco, devastazione, inquinamento" quasi mai, o meglio con molta meno enfasi, si aggiunge e sottolinea l'elevata incidenza di patologie respiratorie, tumorali, della digestione, etc. che sono, decisamente e con tutta evidenza, ben al di sopra della media nazionale.

Nella Terra dei Fuochi sono, per una perversa commistione tra soggetti di diversa natura (imprenditori senza scrupoli, mafia, politica) tutti volti al mero guadagno, confluiti inquinanti di diversa natura: da quelli radioattivi a pneumatici, a residui di lavorazione di vernici ed isolanti sintetici, etc.

In questo scenario, purtroppo drammatico e di estrema sofferenza per chi abita in quei luoghi, TUTTI NOI possiamo dare il nostro piccolo contributo: provando a non acquistare prodotti "falsamente" ecologici (che poi non vengono certamente smaltiti come Rifiuti Speciali) sia per la costruzione delle case che per la loro manutenzione, sia per l'igiene personale che per la detergenza (stoviglie, indumenti, etc.).

Nei post precedenti ho fatto una panoramica delle falsità di tante Certificazioni che non certificano (n.d.r. leggi TUTELANO) proprio niente e nessuno: sono solo specchietti per le allodole e strumenti di marketing, sottili e pericolosi.

Se ognuno di noi si riappropriasse delle proprie scelte (vedi il post precedente sulla "Consapevolezza"!!), da tanti piccoli contributi si avrebbe una eccezionale risposta!! 

Meditate, gente....

venerdì 7 agosto 2015

Un po' di Consapevolezza

Il comportamento delle persone, in tanti ambiti, è, se consideriamo almeno gli ultimi venti anni, improntato sulla ricerca del minor problema possibile da affrontare.

Non è che uno si debba buttare a capofitto nei problemi della vita quotidiana come se fosse uno sport oppure un'attività ricreativa ma, di fronte alla enormità degli stimoli che ci arrivano, almeno un minimo di atteggiamento critico ci potrebbe aiutare....a scegliere...oppure a non lamentarci successivamente!!

Per esempio se chiedessi ad un comune cittadino le caratteristiche e le possibilità offerte dal suo smartphone (del quale sembra non se ne possa fare a meno) almeno il 85%-90% risponderebbe con dovizia di particolari, magnificando magari la fotocamera per i selfies, la connettività per facebook o whatsup o twitter ma difficilmente si ricorderebbe di parlare della connessione telefonica e quindi di come fa/riceve telefonate: in effetti lo smartphone è ANCHE un telefono!!

Se allo stesso cittadino chiedessi per esempio che tipo di pittura è stata adoperata a casa sua oppure che tipo di verniciatura presentano i mobili o il pavimento, che tipo di detersivo sta adoperando, etc..le risposte nella quasi totalità (ma forse, vorrei essere positivo, diciamo il 85%-90% dei casi) sarebbero: "ci ha pensato l'Architetto", "ha fatto il falegname", "il detersivo era in offerta e poi è di marca", etc.

Se poi sempre questo cittadino cominciasse ad avere disturbi del sonno, allergie, dermatiti, intolleranze, etc. difficilmente o comunque non subito gli viene in mente di verificare che prodotti sono stati usati in casa, ufficio oppure nei detersivi, etc.

Almeno 30-40 anni fa queste domande e la curiosità delle persone erano senza dubbio più vitali poi, purtroppo, abbiamo lasciato al marketing (inteso come la capacità di proporre un problema avendone già la/le soluzione/i, ovviamente nell'interesse in particolare di MultiNazionali volte solo al profitto) la possibilità di annebbiare completamente la nostra capacità critica, la nostra consapevolezza.

Sarebbe ora di ritornare in possesso delle nostre capacità intellettuali, critiche, di discernimento e questo può farlo ogni singola persona.

Meditiamo, gente.... 

domenica 21 giugno 2015

Il progresso (quello che ci raccontano come tale...)

Circa 30 anni fa quando dopo varie esperienze con medicine alternative (che allora sembravano qualcosa di esoterico, di magico, da stregoni...) mi avvicinai alla Bioedilizia, trovai un libro "Guida alla Bioedilizia" di Karl Ernst Lotz che, con parole, esempi, disegni semplici spiegava cosa sono i materiali da costruzioni e come devono essere utilizzati per ottenere una casa sana, priva di sostanze di derivazione petrolchimica (e, quindi, potenzialmente dannose, in quanto mai studiate a fondo....), confortevole sia in estate che in inverno e di facile manutenzione/recupero.

Il progresso o meglio, quello che il marketing definisce tale, mi ha fatto scoprire oggi un'altra "Guida alla Bioedilizia" pubblicata da Naturalia-Bau di Merano (BZ) che, a parte qualche cenno introduttivo comunque mirato e non disinteressato, non è altro che una maxi marchetta (oggi sarebbe meglio dire "Catalogo - Brochure, etc.") a tutti i prodotti dalla medesima commercializzati.

Nel primo testo citato (n.d.r. quello di Lotz) si evitava accuratamente ogni forma di pubblicità a favore della spiegazione/chiarimento sull'origine dei materiali e sul loro corretto utilizzo...

venerdì 10 aprile 2015

Pubblicità Ingannevoli - 17 Le Istituzioni

Come detto le Certificazioni tipo ANAB guardano al processo produttivo senza verificare nulla della tipologia delle materie prime né dell'utilizzo del prodotto certificato: ricordo tra i tanti il blocco-cassero Isotex che già come produzione è del tutto discutibile (legno mineralizzato con cemento, neanche cemento bianco....) ma che nell'utilizzo consente di costruire un bunker di cemento armato (con grande gioia dei produttori del medesimo) il cui utilizzo è sempre stato osteggiato nei Corsi (a pagamento) ANAB. 
Tra l'altro, a sentire il marketing, si spergiura che in qualche modo viene garantita la traspirabilità delle pareti, visto che alcuni setti non sono "invasi" dal cemento....

Oltre le Certificazioni ANAB ci sono quelle tipo Lega Ambiente: se uno si fermasse a guardare i parametri per l'aggiudicazione dei premi, noterebbe come tra i tanti (ma, evidentemente, tra i più importanti) spicca la sostenibilità intesa come "sviluppo" di posti di lavoro....

Che dire....sdoganando resine acriliche come se fossero acqua fresca si creano sicuramente nuovi posti di lavoro, quindi redditività e ricompense ma.....come la mettiamo con lo smaltimento dei rifiuti (tutti segnalati come RIFIUTI SPECIALI, tra pericolosi e non)!!

Anche sui vari EcoLabel, Natureplus, Blau Angel, etc. si potrebbero fare tante disanime sulla correttezza e coerenza tra quanto premiato e quanto effettivamente esistente: purtroppo la superficialità ed il potere economico la fanno da padroni.....

Meditate, gente, meditate....


domenica 29 marzo 2015

Pubblicità Ingannevoli - 16 Le Istituzioni

Nel 1998, al termine del Corso ANAB a Perugia, ci ritroviamo all'Isola Pulvese (un meraviglioso fazzoletto di terra all'interno del Lago Trasimeno....) per la riunione finale, commenti, etc. insieme ai vertici ANAB.

La platea è piena di architetti, ingegneri, geometri, periti, etc. insieme ai pionieri del commercio di prodotti bioedili: si respira un'aria frizzante, di innovazione, magari anche di speranza nel consolidare i primi, importanti passi verso un costruire "sano", privo di sostanze di derivazione petrolchimica o di dubbia produzione, attento all'ambiente e agli abitanti.

Il Segretario ANAB di allora, Arch. Allen, illustra i programmi e gli obiettivi a breve dell'Associazione: con altrettanto entusiasmo annuncia l'emissione del 2 Certificato ANAB per alcuni prodotti CELENIT, isolanti in fibra di legno mineralizzata con cemento bianco.
Il 1 Certificato era stato consegnato al prodotto TERMOFON della Ditta Bampo, un blocco termico/antisismico da costruzione, porizzato con farina di legno (che evita la porizzazione con polistirolo, fino a quel punto abusata nella produzione, con emissioni e inquinamento senza dubbio discutibili) con ottime prestazioni termiche-acustiche.
A dire il vero anche il prodotto CELENIT ha ottime prestazioni, nel suo genere, acustiche e termiche.

Ad un certo punto, dalla platea, si alza un architetto e chiede ad Allen: come mai nei Corsi si parla del cemento come foriero di vari problemi (dalla spiccata igroscopicità alla dubbia produzione a partire dalle materie prime da cuocere, etc...) e il 2 Certificato ANAB riguarda proprio un prodotto dove il cemento rappresenta un componente fondamentale?
Allen, imbarazzatissimo, cerca di argomentare riguardo al processo di produzione che selezionerebbe la qualità del cemento (n.d.r. bianco) senza però risolvere il quesito posto dal Suo collega.

Sono passati più di 15 anni da allora e, considerando che le Certificazioni costano mediamente € 10.000,00 a prodotto, ad oggi, salvo rare/rarissime eccezioni, la situazione è, se possibile, fortemente peggiorata: si ha la sensazione che basti una parte di un prodotto per promuovere il tutto come prodotto per la bioedilizia.

Questo, ovviamente, ha creato/sviluppato un mercato che nulla ha a che vedere con i concetti espressi nei Corsi ANAB ma che ha senza dubbio aiutato tanti produttori....

Meditate, gente, meditate.... 

lunedì 23 marzo 2015

Pubblicità ingannevoli 15 - Le Istituzioni

Parlo un poco diffusamente di ALTROCONSUMO in quanto associato, con tante speranze deluse, da oltre 20 anni.....
 
In effetti non mi sarei aspettato una "crociata" contro l'AGCM ma almeno una presa di posizione chiara contro le Pubblicità Ingannevoli che riguardano i materiali per l'edilizia, sarebbe stato un buon servizio a tutti gli Associati e anche ai cittadini in genere.
 A questo punto, visto che a pensare male si farà peccato ma ci si becca spesso/sempre (libera citazione da Giulio Andreotti), ho dovuto riguardare da un diverso punto di vista tutte le indagini/analisi proposte su auto, elettrodomestici, detersivi, supermercati, tariffe telefoniche, tariffe gas/acqua, etc.: non sarà per caso che proporre "il miglior acquisto" oppure "l'acquisto più conveniente" non mascheri una probabile forma di accordo in merito?
Il dubbio, a questo punto, è legittimo anche in considerazione di come, almeno a memoria negli ultimi 10 anni, a parte un'indagine sulle tempere/pitture murali acquistabili anche nella GDO, tutto tace circa i vari isolanti, finiture di legno/ferro/muro, etc. utilizzati nelle nostre case.
 
Con questo non mi aspetto chissà quale posizione oltranzista ma, come vedo nelle Associazioni dei Consumatori all'estero, almeno un minimo di obiettività: purtroppo ho la sensazione che la mia aspettativa verrà tranquillamente delusa!!
 

domenica 15 marzo 2015

Pubblicità ingannevoli 14 - Le Istituzioni

Complessivamente ho inviato 8 messaggi via PEC all'AGCM: nessuna risposta!
Strano, perchè si sente sempre dire che la PEC è il modo migliore per comunicare con la PA.....ovviamente solo se la PEC la ricevi tu!!

Anche per quanto riguarda le altre Associazioni dei Consumatori (cito Federconsumatori, Adiconsum, Codacons, fra le tante contattate) il menefreghismo più totale.....

Ora, comprendo che il mondo dell'edilizia rappresenta (rappresentava, almeno, prima della crisi che stiamo attraversando...) circa il 30%-35% del PIL, ma anche la SALUTE dei cittadini dovrebbe rappresentare qualcosa di importante, meglio, prioritario.
In altri Paesi della CE, le analisi, i confronti e le denunce su prodotti per l'edilizia di dubbia composizione o anche solo ipoteticamente nocivi sono all'ordine del giorno e le Associazioni dei Consumatori di quei paesi sono in prima linea per difendere i diritti dei cittadini: è anche vero che, diversamente all'Italia, non sono legate a Sindacati, Cooperative, etc.

Per cui, tristemente, che dire: oltre a far sentire sempre la nostra voce, impegniamoci per conoscere SEMPRE quello che ci propinano per la costruzione, finitura, manutenzione, etc. della casa/ufficio/ambiente in cui viviamo.....eviteremo così tante spiacevoli sorprese!!

giovedì 12 marzo 2015

Pubblicità ingannevoli 13 - Le Istituzioni

Dopo una serie di rimpalli tra il Legale di Altroconsumo incontrato a Ferrara e la Responsabile Servizio Soci, inizio a scrivere via PEC anche ad ALTROCONSUMO.

Qui, la sorpresa: la risposta della Responsabile Servizio Soci di ALTROCONSUMO, ovvero "....il nostro Ufficio Tecnico riconosce come tutti naturali gli ingredienti in questione, per cui non ravvisiamo motivi per sollecitare l'AGCM."

Sempre via PEC richiedo un documento scritto, con riguardo ad alcuni degli ingredienti e, quasi disturbata dall'invio di PEC, sempre la RSS dichiara che l'Ufficio Tecnico di ALTROCONSUMO non rilascia scritti in tal senso.

Ovviamente, considerando che nel frattempo altre PEC inviate all'AGCM continuavano ad essere senza risposta, chiudo questo carteggio con ALTROCONSUMO, segnalando che si può essere DIPENDENTI anche solo evitando di parlare di certi argomenti.

La situazione non mi ha particolarmente impressionato: non è la prima volta che chi si dichiara "paladino" si scopre essere in realtà alla mercé di poteri forti (o, magari presunti tali) o anche proprio a collaborare con i medesimi indirizzando, nel caso dei Consumatori, anche il mercato, per quanto possibile.

Il fatto è che di SICK BUILDING SINDROME se ne parla, avendone individuato le cause, da almeno 50-60 anni eppure, a fronte di semplici ed economici interventi, si preferisce nascondere, colludere, difendere chi poi peggiora sempre di più la qualità dell'aria degli ambienti dove viviamo.

Mi piacerebbe avere qualche commento, magari con un minimo di unione si riesce a muovere qualcosa!! Grazie in anticipo 

domenica 8 marzo 2015

Pubblicità ingannevoli 12 - Le Istituzioni

A fronte di una marea (direi la stragrande maggioranza, purtroppo...) di prodotti presunti eco-, bio-, etc. presenti nel mondo dell'edilizia, come siamo tutelati dalle Istituzioni?
Il fatto:
- A gennaio 2014, via PEC, segnalo all'AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) come la ditta BIOFA tedesca, attraverso il distributore JOTA di Bolzano, pubblicizza sulla rivista Colore & Hobby un prodotto definendolo naturale quando, sia dalla Scheda Tecnica ufficiale che da documentazione della stessa BIOFA produttrice, il prodotto in questione presenta una discreta percentuale di sostanze derivate da sintesi petrolchmica;
- l'AGCM, al telefono ma anche con altre 3 PEC, oltre a non comunicare un Numero di Protocollo dichiara che entro 6 mesi darà una risposta;
- Passati 6 mesi e altre PEC tutto tace, ancora;

Prima osservazione:
Nella richiesta di sanzione/intervento all'AGCM è stato segnalato un loro precedente intervento, terminato con la sanzione del Distributore Italiano e della Rivista che aveva pubblicato questa Pubblicità ingannevole (Sentenza 10571 del 2002).

Il fatto (segue):
- Trascorsi ormai 4 mesi senza risposte dall'AGCM, trovandomi a Ferrara per la Festa di ALTROCONSUMO, pubblicizzata Associazione a Tutela dei Consumatori, il cui slogan "LA NOSTRA INDIPENDENZA E' LA TUA GARANZIA" mi aveva sempre catturato (sono Associato da oltre 20 anni....), espongo la questione ad uno degli Avvocati disponibili che, cortesemente, mi invita a spedire la Documentazione relativa, per una valutazione ed un probabile intervento;
- Fiducioso invio i dati richiesti;

segue >>>