domenica 14 febbraio 2016

Cosa ci raccontano sulle NANOTECNOLOGIE? - 3 parte - conclusioni

3 parte
 
Vogliamo riproporre un documento, redatto nel "lontano" 2006.
L'Autore Dr. Hermann Fischer, fondatore della Ditta AURO tedesca, leader mondiale nella produzione di finiture naturali per la casa, pone diversi quesiti sulla materia.......
 
da leggere con attenzione!!!
 

 


 

Torniamo ad automobili senza Catalizzatore ?

La discussione attuale ha assunto ancora altre forme strane. Ad esempio, nel corso della discussione anti-nano (mirata comunque su un bersaglio sbagliato) vi è stato il maldestro tentativo di denigrare l'azione di pulizia dell'aria domestica delle pittura ad efficace azione foto-catalitica (come AURO Pittura Fotocatalitica – Bianco Fresco n°328), volendo attribuirgli un significato negativo.

L'argomentazione, poco accettabile sotto il profilo scientifico, persegue le seguenti argomentazioni dall’insolita logica: poiché l'azione di pulizia dell'aria domestica mediante la pittura murale avviene con degradazione catalitica di inquinanti situati sulla superficie, ecco che si produrrebbero pericolose sostanze degradate.

Seguendo la stessa logica, gli autori dovrebbero esigere che i convertitori catalitici siano rimossi da tutti i veicoli moderni e che quindi si torni indietro all'aria carica di smog urbano degli anni 1970. Un moderno convertitore di scarico in pratica lavora così: degrada le sostanze inquinanti dei gas di scarico (specialmente idrocarburi incombusti della benzina) attraverso un’azione catalitica sulla superficie del convertitore - producendo così residui degradati, e questo è lo scopo finale. Quindi, come è comprensibile e verificabile da ognuno, questi prodotti di degradazione sono completamente sicuri e in ogni caso, sono decisamente meno pericolosi degli stessi inquinanti cataliticamente degradati.

Nella logica di questo principio, prodotti come la Pittura Fotocatalitica – Bianco Fresco AURO danno (seppur piccolo) un contributo alla decomposizione dello smog indoor.

Per ironia della sorte, inoltre, queste pitture murali sono in grado di degradare, in linea di principio, anche quelle molecole di solvente che derivano dallo spirito di petrolio o isoalifati che sono ancora contenute in numerosi prodotti dei nostri concorrenti, nonostante i limiti severi imposti dall'ordinanza sui solventi che è entrata in vigore dal 1 ° gennaio 2007. Spesso questi solventi sono presenti in concentrazioni molto elevate vicine all’ 80% e più (i limiti saranno presto abbassati e sarà consentito un limite max del 30% o, in caso di prodotti a base di acqua, del 13%), e che, curiosamente, si verificano anche per alcuni prodotti di coloro che sembrano essere contrari alla degradazione catalitica degli inquinanti sulle superfici murali.

Come è possibile divulgare queste informazioni fuorvianti ?

Per farla breve: abbiamo un problema di perizia tecnica e competenza nel nostro settore. L'impegno ecologico e/o gli obiettivi di mercato della maggior parte delle persone che detengono una posizione di leadership responsabile tra i produttori esistenti di Pitture naturali è indiscutibile e merita il massimo rispetto e riconoscimento.

Il quadro assume un aspetto diverso se si considera la formazione tecnico-scientifica e la competenza: qui, ci sono palesi carenze che hanno molto spesso consentito l’utilizzo di ingredienti molto dubbi nel settore delle vernici naturali, causati dalla assoluta ignoranza.

D'altra parte, come è noto, AURO è una società guidata da persone di indubbia competenza scientifica, dai giorni della fondazione fino ad oggi. Un piccolo dettaglio da menzionare di sfuggita: la Tesi di Dottorato del fondatore di AURO era incentrata sulla degradazione catalitica dei gas su superfici solide, focalizzata esattamente sullo stesso principio di azione della nostra Pittura Fotocatalitica – Bianco Fresco ... non c'è nulla che vale come l'esperienza, specialmente se confrontata con le poche semplici domande di ricerca sui motori Internet.

C'è ancora una cosa, e questa è piuttosto triste.
AURO è forse attualmente l'unico produttore di vernici naturali che ha successo in Germania e in Europa, con tassi di crescita a due cifre, mentre un gran numero di suoi concorrenti hanno dovuto affrontare grandi difficoltà per diverso tempo, dovendo concretamente riflettere sulla vendita delle loro attività o semplicemente nasconderne i problemi.

Invece di cercare le ragioni di questo sviluppo negativo all'interno delle proprie erronee scelte strategiche (troppo tardi o addirittura fuori tempo per rispettare la nuova Ordinanza sui Solventi, assenza di investimenti in ricerca, sviluppo privo di innovazioni, aggrappo disperato agli ingredienti petrolchimici, etc. ) cercano la salvezza rovesciando i propri fallimenti sui loro concorrenti di maggior successo.
Questo è psicologicamente comprensibile, ma non necessariamente ragionevole.

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Dr. Hermann Fischer, 2006
 

 
 

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